Il lavoro artigianale: ieri, oggi, domani
Ha ancora senso parlare di lavoro artigianale oggi in un mondo che predilige automazione dei processi produttivi, velocità di esecuzione, immediatezza di uso e consumo, soluzioni standardizzate e interscambiabilità della manodopera, spesso a discapito della qualità?
L’artigianato ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle civiltà umane: la sua storia risale al Neolitico, con la lavorazione della ceramica, la produzione di utensili per l’agricoltura e la realizzazione di armi da caccia e da difesa. Una volta allontanata la priorità di procacciarsi il cibo cacciando, l’uomo fu libero di dedicarsi ad altro, di creare. L’artigianato ha attraversato diverse fasi storiche, adattandosi ai cambiamenti sociali ed economici. Nelle antiche civiltà come quella egizia, mesopotamica e greca, gli artigiani svolgevano un ruolo centrale nella produzione di beni di consumo, tra cui ceramiche, tessuti, gioielli e oggetti artistici. L’arte dell’artigianato si è evoluta parallelamente alla crescita delle civiltà, spesso incorporando elementi culturali e simbolici nelle opere. Durante il Medioevo, l’artigianato divenne ancora più importante con la formazione delle corporazioni. Gli artigiani organizzavano gilde per proteggere i propri interessi e garantire standard di qualità. L’arte e l’artigianato furono strettamente intrecciati durante questo periodo, con l’accento su manufatti come arazzi, sculture e manoscritti decorati. Il Rinascimento vide una rinascita dell’interesse per l’artigianato, con una maggiore attenzione alla precisione e all’eleganza nelle opere. Gli artigiani iniziarono a essere considerati anche artisti. Con l’avvento della Rivoluzione Industriale nel XIX secolo, la produzione di massa sostituì in parte l’artigianato tradizionale. Le macchine cominciarono ad essere utilizzate per la produzione su larga scala. Molti artigiani si adattarono alle nuove tecnologie, mentre altri lottarono per preservare le tradizioni artigianali. Nel corso del XX secolo, l’artigianato ha vissuto alti e bassi: nel secondo dopoguerra, la produzione di massa è risultata dominante, mentre negli ultimi decenni è rinato l’interesse per l’artigianato, spesso visto come alternativa più sostenibile e unica.
Oggi, numerosi artigiani continuano a creare opere straordinarie e singolari, spesso utilizzando tecniche tradizionali o reinterpretandole in chiave moderna. Internet e piattaforme di vendita online hanno aperto nuove opportunità per gli artigiani, consentendo loro di raggiungere un pubblico più ampio. Questo non ha tuttavia impedito la crisi del settore. Nel nostro paese i titolari over 70 di imprese artigiane sono cresciuti del 67%, quelli under 30 diminuiti del 42%. Solo la metà delle botteghe pensa di recuperare quanto perso durante la pandemia. In 10 anni sono state chiuse 170mila imprese (-11,7%). Il grande pubblico si rivolge prevalentemente al settore commerciale e industriale, alla ricerca di soluzioni rapide, efficaci e ipoteticamente meno costose rispetto alla creazione artigianale, la qualità diventa un aspetto secondario.
Che cosa significa quindi svolgere un lavoro artigianale nel XXI secolo e, soprattutto, esisterà un futuro soddisfacente per questa categoria di lavoratori e imprenditori? Se pensiamo ai recenti sviluppi e implicazioni dell’Intelligenza Artificiale e alle sue applicazioni, sembrerebbe esserci poco spazio per il lavoro artigiano inteso come una forma preziosa di produzione che valorizza manualità, creatività e autenticità. Eppure forse è proprio in questa apparente contraddizione tra un passato scandito dal tempo manuale e un futuro del tutto-e-subito affidato a macchine pseudo-senzienti che il lavoro artigianale, in qualsiasi ambito ricada, ci ricorda la nostra matrice umana più autentica e “nobile” di creatori, inventori e artisti, di amanti della qualità, della bellezza e dell’armonia, declinate nelle loro molteplici forme.
II lavoro artigianale nel campo dell’imbiancatura decorativa: chi è il pittore creativo?
Il lavoro del pittore creativo si articola intorno a svariati aspetti ed elementi che hanno in comune la “trasformazione” degli spazi in cui viviamo o lavoriamo, allo scopo di renderli più accoglienti e sani, vivibili a 360° e in grado di trasmettere un senso di benessere a tutti coloro che ne fruiscono. Dalla tinteggiatura delle pareti, all’applicazione di specifiche pitture e tecniche decorative, alla scelta dei materiali che valorizzano maggiormente un determinato ambiente, alla creazione di spazi più funzionali con l’ausilio di soluzioni in cartongesso, all’applicazione di specifiche resine, funzionali o decorative, ma anche al ripristino e alla sanificazione degli ambienti e al recupero di oggetti e complementi d’arredo: tutte queste attività rientrano nel bagaglio delle esperienze e delle competenze maturate da un valido pittore creativo, nel rispetto delle precise esigenze del committente o cliente.
E il buon vecchio imbianchino che fine ha fatto? vi chiederete. Il pittore creativo è a tutti gli effetti un imbianchino poiché conosce e padroneggia le tecniche dell’imbiancatura e conosce i migliori materiali con cui operare, ma è in primo luogo un decoratore d’interni. Che cosa significa? Nell’approcciarsi al proprio lavoro, adotta un’ottica artistica e creativa e si pone l’obiettivo di coniugare estetica e funzionalità. Mai come oggi gli spazi devono essere funzionali: ce lo impongono i contesti in cui viviamo, i ritmi con cui lavoriamo, i costi che affrontiamo in termini economici e di tempo. La funzionalità non esclude tuttavia l’elemento estetico e armonico, il gioco cromatico, la decorazione, l’originalità e l’unicità. Questi elementi non sono “superflui” rispetto alla funzionalità ma la integrano e la completano, rivelandosi determinanti nel soddisfare i nostri gusti, sogni, desideri. Il pittore creativo è un artigiano che con le proprie mani dà forma a qualcosa di unico, aggiungendo valore artistico alla semplice e riduttiva nozione di imbiancatura. Possiede una visione d’insieme della trasformazione a cui sottoporre gli ambienti che gli consente di consigliare le soluzioni più mirate ed efficaci, di proporre alternative, di confrontarsi con il cliente in modo professionale e trasparente.
Perché rivolgersi quindi a un pittore decorativo? Sostanzialmente, per la qualità del risultato finale, non solo estetico, ma di durata nel tempo dei materiali, di resistenza alle sollecitazioni esterne, di risparmio su ulteriori interventi correttivi nel breve-medio termine. Investire sulla qualità è facile a parole, meno facile quando arrivano i preventivi veri e propri. Un pittore creativo esperto può trovare soluzioni che rispettano anche il budget, poiché le sue competenze includono una conoscenza delle numerose alternative presenti sul mercato di settore. La sua esperienza ne fa un autentico consulente, le certificazioni conseguite e l’aggiornamento continuo sugli sviluppi e le innovazioni del mercato specifico in cui opera lo rendono un professionista a cui affidarsi.
Caratteristiche, materiali e tempistiche della moderna decorazione d’interni
Abbiamo già qualificato il lavoro del pittore decorativo come creazione artistica a tutti gli effetti, in parte come avveniva in epoca pre-rinascimentale, quando il confine tra artigiano e artista era così sfumato da risultare pressoché indistinguibile. Abbiamo anche già accennato alla varietà e alla specificità sempre più puntuali dei materiali impiegati nel settore dell’imbiancatura d’interni. Gli avanzamenti tecnologici attuali hanno consentito di sviluppare prodotti sempre più efficaci in termini di potere coprente, facilità di stesura e di posa, possibilità di personalizzazione, palettes di colori ultra-sofisticate, cartongessi ad effetto antisismico, per non parlare di pitture sanificanti, anti-muffa, anti-umidità o di resine ecosostenibili per pavimenti e rivestimenti, e di pitture green che migliorano la qualità dell’aria nel rispetto dell’ambiente. La scelta è incredibilmente ampia e in continua evoluzione.
Oltre che artigiano, il pittore creativo è anche esperto delle più recenti innovazioni che riguardano i materiali e delle tendenze di design del momento, ed è disponibile a rispondere a dubbi e domande da parte del cliente.
Altri fattori che il cliente trova essenziali sono la possibilità di usufruire di un sopralluogo e di disporre di un preventivo, possibilmente gratuiti, il rispetto dei tempi di esecuzione e la pulizia degli ambienti a lavoro terminato.
Il sopralluogo e il confronto con il cliente sulle sue esigenze sono indispensabili alla stesura di un preventivo che rispecchi tutti gli elementi presi in considerazione e che risulti quindi il più esaustivo e trasparente possibile. Anche i tempi di realizzazione devono essere affidabili, così da non mettere il cliente nella condizione di subire disagi prolungati e di poter fruire nei giusti tempi della soluzione scelta. Il rispetto della tempistica, ove non sorgano difficoltà strutturali non prevedibili anticipatamente, è uno degli elementi che contraddistinguono il lavoro artigianale di tipo professionale. Infine, ma non certo per importanza, la pulizia. Un lavoro ben fatto che non lasci detriti, aree sporche, macchie da rimuovere successivamente e che, soprattutto, non danneggi ciò che è già presente nell’abitazione è un requisito fondamentale imprescindibile. Affidarsi a professionisti seri significa non doversi preoccupare di questo aspetto e poter godere solo del risultato finale e dei suoi benefici.
Spesso sentiamo dire che la qualità si paga. O, al contrario, che non sempre ciò che costa di più è anche qualitativamente migliore o, ribaltando la proposizione, che basso costo non è sempre e necessariamente sinonimo di cattiva o scarsa qualità. Le possibilità economiche delle persone differiscono enormemente e di certo il complesso contesto attuale economico e macro-economico di questi ultimi anni ha visto una vertiginosa crescita dei prezzi di materie prime, materiali e manodopera che non sembra avere fine.
I principali vantaggi del lavoro artigianale risiedono nella cura, attenzione e qualità che confluiscono artisticamente e funzionalmente nella creazione di qualcosa di unico, sia esso un oggetto, una decorazione d’interni, un’opera pubblica, un piatto speciale preparato seguendo una tradizione culinaria che si tramanda di generazione in generazione.
Nella scelta tra un’opera artigianale o un prodotto di massa è importante prendere in considerazione tutti i fattori effettivi che concorrono al suo costo, ma non solo. Spesso in quanto fruitori o consumatori dimentichiamo di chiederci: è davvero utile? Assolverà a lungo alla sua funzione? Usufruirne mi porterà un senso di benessere o di appagamento? Rispecchia i miei desideri, i miei gusti e la mia personalità?
Se il lavoro artigianale può essere considerato anche come atto artistico e culturale, qual è il suo vero “valore”? Nella natura umana è insita la capacità di creare, immaginare, ricercare il Bello e il Buono in quanto archetipi di un benessere e di un’integrità che fanno risuonare corde profonde dentro di noi e che non hanno nulla a che vedere con il possesso compulsivo o il vanto di uno status sociale. L’arte ci offre emozioni che fanno parte delle nostre qualità umane: amore, commozione, pietà, compassione, gioia, dolore, e molto altro ancora. L’arte soddisfa il nostro bisogno di riconoscerci in queste emozioni e di sentirci parte di qualcosa che è umano e al contempo più grande di noi, condividendo esperienze che sono universali ed esperibili in quanto tali. Spesso tuttavia l’”atto artistico” viene vissuto come separato dalla vita quotidiana e appannaggio di specialisti che possiedono un sapere difficilmente accessibile. Ecco allora che la creazione artigianale ci restituisce, su piccola scala, una dimensione quotidiana e tangibile del miracolo della creatività e dell’esperienza immaginativa che condividiamo in quanto esseri umani.